NAMIBIA, AL VIA AZIONI LEGALI PER FERMARE LE MINIERE CHE MINACCIANO I RINOCERONTI

PIn Namibia, due enti dediti alla conservazione e un operatore turistico si sono rivolti ai tribunali del Paese per bloccare lo sviluppo di una miniera di stagno nei pressi di una riserva, finalizzata alla tutela dei rinoceronti neri meridionali a rischio di estinzione.

Il caso non è isolato: nella riserva Huab Conservancy, una miniera di rame ha disturbato la fauna selvatica della zona, al punto da determinare la cessazione del turismo basato proprio sui rinoceronti. Il tutto a spese sia dell’ambiente che dell’economia locale. 

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Trentino: abbattuto l’orso M91. Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente: “Inaccettabile!”

Secondo la Provincia di Trento, la rimozione, avvenuta nel territorio di Sporminore, “si è resa necessaria”. È il terzo orso abbattuto in Trentino nel 2024

“Gli agenti del Corpo forestale trentino  hanno eseguito il decreto firmato venerdì scorso dal presidente della Provincia autonoma di Trento provvedendo alla rimozione, tramite abbattimento, dell’orso M91”. Lo ha reso noto, domenica 1 dicembre alle ore 9.30, la Provincia di Trento.

“L’operazione è stata condotta all’interno del territorio del comune di Sporminore e si inserisce nell’ambito di quanto prevede la legge provinciale 9/2018 ai fini di “assicurare la tutela della sicurezza e dell’incolumità pubblica. La rimozione si è resa necessaria in base alle previsioni del Pacobace (Piano Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro – Orientali): M91 infatti in primavera aveva seguito a lungo una persona e, nel corso dall’estate e dell’autunno, era entrato ripetutamente in centri abitati o nelle immediate vicinanze di abitazioni. L’esemplare era stato classificato pericoloso ai sensi del Piano citato (fino al grado 16 su 18).”

“La decisione è stata pertanto presa per scongiurare “l’evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati”. Sulla rimozione dell’esemplare – ancora in attività non avendo ancora iniziato la fase dello svernamento – si é espresso positivamente anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra)”, conclude nel comunicato, la Provincia.

Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente: ‘Inaccettabile!’

“Quanto avvenuto questa notte è l’ennesima dimostrazione dell’ossessione dei politici trentini per gli orsi: per chi ama gli animali e passa la propria vita a difenderli e per la stragrande maggioranza degli italiani che è contraria alla loro uccisione tutto ciò è inaccettabile!”. Lo afferma Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, commentando l’abbattimento dell’orso M91 a Sporminore.

“Ancora una volta come nei precedenti casi di M90 e KJ1 – aggiunge Brambilla – il presidente Maurizio Fugatti e la sua giunta hanno agito d’imperio, abbattendo M91 poche ore dopo l’emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso. Si tratta di una prassi inaccettabile che deve finire una volta per tutte. Come prima firmataria della legge Brambilla che, finalmente, punisce severamente chi maltratta, uccide, o fa del male agli animali ritengo del tutto inaccettabile che, in questi casi, siano proprio le istituzioni a dare il cattivo esempio: gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato e come tali vanno tutelati, non ammazzati. Tanto più che ci sono metodi incruenti per gestirli, come l’installazione di cassonetti anti-orso, la creazione di aree protette, corridoi faunistici e adeguata segnaletica: azioni che la Provincia di Trento, colpevolmente, non ha mai attuato adeguatamente. Con la nostra Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente procederemo con tutte le azioni possibili in sede giudiziaria”.

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Animali come testimoni del cambiamento nella società

Oggi a Castiglione del Lago abbiamo presentato il progetto  “La casa degli animali LAV”, un luogo di pace dove gli animali salvati dall’associazione da situazioni di sfruttamento potranno vivere sereni e liberi dai maltrattamenti. 
Gli oltre 80 ettari vicini al Lago Trasimeno, acquistati grazie ai sostenitori della nostra associazione, diventeranno un luogo sicuro dove accogliere gli animali vittime di sfruttamento e maltrattamento

L’evento di presentazione si è tenuto presso il Palazzo della Corgna, sede del Comune di Castiglione del Lago, e ha visto la partecipazione del Sindaco Matteo Burico e della Vicesindaca Andrea Sacco. Tra i presenti anche l’Assessora all’Urbanistica Avv. Boscherini, i Carabinieri forestali di Perugia, e Dirigenti della USL Umbria1. 

Gianluca Felicetti, Presidente LAV, e Roberto Bennati, Direttore Generale LAV,hanno illustrato il progetto che vedrà già fra poche settimane arrivare i primi animali. La realizzazione avverrà in modo graduale e con l’aiuto di esperti agronomi, consulenti, etologi e veterinari, e adempiendo alle normative vigenti in termini di biosicurezza ed incolumità pubblica.

UNICO NEL SUO GENERE
“La casa degli animali LAV”, uno spazio unico all’interno della regione, dell’Italia e del mondo, promuoverà la sensibilità ambientale e sosterrà le economie locali attraverso anche un turismo consapevole.
Il nuovo Rifugio sarà un posto davvero unico nel suo genere, dove sviluppare programmi di eccellenza nell’educazione delle giovani generazioni al superamento della cattività degli animali, nel pieno rispetto degli animali – non più numeri ma singoli individui ognuno con il proprio nome – e offrirà strumenti didattici per ampliare la consapevolezza sui maltrattamenti degli animali e per attivare progetti etologici ed etici in applicazione dell’articolo 9 della Costituzione, anche con Amministrazioni pubbliche e Forze di Polizia.

UN FUTURO LONTANO DAL DOLORE
I primi animali saranno accolti nella “Casa degli animali LAV ” già nel prossimo mese di dicembre: 130 tra ovicaprini e bovini, già affidati a LAV e provenienti da diverse situazioni drammatiche di sfruttamento ed illegalità. Vogliamo un futuro migliore per questi animali che hanno sofferto già troppo e abbiamo deciso di costruire una nuova Casa, dove ogni animale ospitato possa trascorrere il resto dei giorni lontano dal dolore. Prevediamo anche la costruzione di un’area di circa otto ettari che ospiterà animali esotici.

Negli scorsi anni noi di LAV cui siamo già presi cura di quasi 800 animali, anche su richiesta della Magistratura, adottando un modello operativo di soluzioni diffuse sul territorio nazionale. Ma è necessario fare ancora di più e ampliare la capacità di accoglienza degli animali oltre quanto già disponibile per l’Associazione. Questo progetto sarà di esempio per elaborare finalmente una politica dell’accoglienza degli animali sequestrati e permettere così lo sviluppo di luoghi capaci di dare seguito ai provvedimenti di sequestro e confisca operati dalla magistratura in tutto il Paese.“

Il progetto prevede la trasformazione dei terreni a pascoli permanenti, con tecniche agronomiche basate sull’agricoltura rigenerativa,conservazione degli habitat della rete natura 2000 e tutela della fauna selvatica in essi presente, con il conseguente sviluppo di biodiversità, capace di fare di questo luogo un luogo dove la natura è stata ristabilita. 

Ringraziamo l’amministrazione comunale di Castiglione del Lago, il Sindaco Matteo Burico, gli Assessori ed il personale degli uffici tecnici per il prezioso lavoro svolto nell’iter autorizzativo, la Regione Umbria, i Carabinieri Forestali, e soprattutto i cittadini del territorio umbro per il caloroso benvenuto e il momento di scambio di oggi, in attesa della primavera 2025, quando vi sarà l’apertura ufficiale del rifugio, occasione per conoscere da vicino gli animali ospitati e le loro storie.*

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Malattie e biodiversità, è allerta globale sui selvatici

Nel primo semestre del 2024, nel mondo sono stati segnalati 3.800 focolai nella fauna selvatica. Hanno coinvolto 55 Paesi e 151 specie selvatiche colpite da 8 malattie.

I dati sono della World Organization for Animal Health (Woah) che analizza l’impatto delle malattie negli animali selvatici, in particolare dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) e della Peste Suina Africana. Sono queste le malattie che partendo dal selvatico realizzano il maggiore impatto sugli animali domestici.

Questi risultati emergono dall’ultimo Wildlife Diseases Situation Report, la pubblicazione periodica che analizza i dati sulla salute degli animali a livello globale.
Nel periodo considerato, HPAI e PSA sono state anche le malattie responsabili del maggior numero di segnalazioni: rispettivamente 659 e 2.863 focolai. L’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) ha causato la morte e l’abbattimento di massa di oltre 557 milioni di volatili in tutto il mondo tra il 2005 e il 2023 e nel 2024 è stata individuata per la prima volta nella regione antartica.

Le malattie colpiscono gli animali domestici, ma stanno anche mettendo in pericolo anche la fauna selvatica, rappresentando una minaccia significativa per la biodiversità e compromettendo gli sforzi per eradicare queste malattie. Il 10 per cento delle specie interessate dai focolai del primo semestre dell’anno è a rischio di estinzione. Il dato è dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). 

The impact of widespread animal diseases on wildlife

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Per il mio Strauss

Esperienza di vita vissuta

Il 13 marzo 2023 il mio piccolo Strauss è salito sui prati del cielo.

Per tutti i cani e gatti che mi hanno lasciato nel corso della mia vita ho avuto modo di scrivere, di commemorarli…. per lui, il mio schnauzer nano, non ho ancora avuto il cuore di farlo, la sua perdita non riesco ad accettarla…. oggi provo a scrivere di lui, sperando che questa esternazione sia di aiuto a me e renda merito a lui che era un “grande” compagno di vita.

Strauss era il mio primo Schnauzer nano pepe e sale ma era più grande della media. Accadde che nel 2011 maturai la necessità di avere un cane tutto mio. Flora, la nostra bellissima gigante nera, aveva 6 anni e veniva gestita in passeggiata da mio marito, io non ce la facevo, era troppo grande e forzuta.

Cercai sul web cuccioli di schnauzer nano e ne trovai uno, l’ultimo di una cucciolata, rimasto ancora con i suoi genitori. Telefonai e prendemmo appuntamento per il giorno seguente, 8 marzo 2012, il cucciolo aveva 4 mesi.

Arrivammo in provincia di Padova e venimmo accolti da un abbaiare convulso, tre schnauzer nani scatenati che abbaiavano come pazzi. Strauss (allora Milo) dava una mano ai suoi genitori ad accoglierci … non proprio amorevolmente.

Il proprietario prese il piccolo in disparte e gli parló : “Milo, adesso andrai con questi signori, loro diventeranno la tua famiglia”. Mi commossi, pensai al distacco del piccolino dai suoi genitori … ma aiutata da mio marito gli misi il collarino e un guinzaglietto leggero, giusto per condurlo in auto. Con noi c’erano anche Flora e mia figlia Giovanna.

Ero molto emozionata, la sintonia con Milo fu immediata. Il piccolo non fece nemmeno un fiato e nemmeno Flora battè ciglio. Preso in grembo Milo (ora Strauss), si accoccolò tranquillo fino a Milano.

Nessun problema nemmeno quando entrammo in casa, Flora aveva capito di avere un fratellino ed era proprio ben disposta.

Strauss era curioso, girava per casa e cercava la vicinanza di Flora, l’incontro tra i due era andato benissimo.

Strauss e Flora

L’ora della nanna era arrivata, Flora dormiva con noi e pensammo che il cucciolotto avrebbe potuto dormire con mia figlia, fu bravissimo.

Scoprii che era un cucciolo molto equilibrato, molto sicuro di sé e anche coraggioso… giocava con Flo senza disdegnare le sue zampate, stava al gioco. Mi rispecchiavo molto nel carattere del mio piccolo schnauzer …. Non era invadente, era poco rumoroso, ma consapevole della specificità della sua razza.

Il primo grande dolore del mio piccolino fu la morte improvvisa di Flora avvenuta nel 2015…quando si trattò di trasportarne il corpo ormai esanime, dal vet per la cremazione, lui si avventò su di lei, disperato, per non lasciarcela portare via, poi smise di mangiare per qualche giorno.

Addolorati per Flora e preoccupati per lui, cercammo aiutarlo a recuperare la sua allegria.Mio marito era propenso a prendere uno schnauzer medio, stavamo invecchiando e il gigante er troppo impegnativo, trovammo Tosca, femmina media, pepe e sale di 5 mesi.

Strauss e Tosca

Tosca era tenuta in una gabbia con le sue quattro sorelle, parve essere in sintonia con me, mi si avvicinò con cautela, fu l’unica delle sorelle a farlo, e scelsi lei. Scoprimmo subito che Tosca aveva e ha un bel caratterino, con gli umani era straordinaria, guardia corpo a corpo e coccole a volontà, ma con Strauss non sempre era amichevole. Lui però si destreggiava molto bene.

Per la mia famiglia si preannunciavano grandi cambiamenti, progettavamo di trascorrere sempre più lunghi periodi a Lanzo, alla fine lasciammo definitivamente Milano e ci stabilimmo in montagna, avevamo trovato una bella casa con un grande giardino, Strauss e Tosca erano felici e noi con loro.

Le lunghe passeggiate nei boschi, il contatto continuo con la natura … era tutto molto bello sia per noi umani che per i nostri cani, eravamo davvero contenti della scelta fatta, Milano non ci mancava per nulla.

Mio marito ed io ci ammalanno di covid e fummo ricoverati in ospedale, i cani vennero portati a casa di Giovanna e rimasero con lei, fino a che io fui dimessa. Mio marito purtroppo non tornò più, morì in ospedale, era l’otto gennaio 2022.

Strauss e Tosca accolsero il mio ritorno a casa con gioia, con il passare del tempo il piccolo era diventato il mio fantastico trottolino, si era fatto coccolone, affettuoso, certo consapevole del mio dolore per la perdita di mio marito. Per evitare le intemperanze di Tosca aveva scelto di dormire sotto il tavolino della sala e dalla sua postazione controllava tutto.

Purtroppo dal 2020 a Strauss avevano diagnosticato il morbo di Cushing, e dopo un primo anno in cui sembrava stare bene, dovemmo anche sterilizzarlo per un tumore al testicolo e poi la malattia prese una brutta piega.

Strauss sviluppò un diabete insulino-resistente e perse la vista: mi strappava il cuore quando raggiungeva la sua cuccia e si strofinava gli occhi con la zampa per cercare di tornare a vedere…. doveva subire due punture di insulina al giorno e poi la cura per il cushing, insomma un inferno. Pur di farlo mangiare gli davo tutto ciò che a lui piaceva.

Alzava il suo musetto dalla cuccia appena sentiva che mi preparavo per uscire, erano le nostre ultime piccole passeggiate che lui sembrava gradire molto, aspettava quel momento della giornata e sembrava essere felice, si affidava a me completamente, mi seguiva piano fino al nostro prato, io lo guidavo per evitargli gli ostacoli. Era molto dimagrito, era diventato davvero l’ombra di se stesso, ma non voleva rinunciare, non so se per lui o per fare un regalo a me….

Una mattina rifiutò il cibo e allora capii che il momento era arrivato, chiamai il veterinario che venne a casa con tutto l’occorrente per farlo addormentare, lo presi in braccio per l’ultima volta, gli parlai con dolcezza e lo strinsi al cuore, poi la puntura…. lo sentii distendersi e tutto era finito.

Qualche ora dopo, mia figlia guardò fuori dalla vetrata che da sul giardino e vide appoggiata per terra una grande farfalla arancione e nera, rimase un po’ di tempo li per terra, aspettò che anch’io la vedessi, e volò via. Era il 13 marzo 2023.

Manuela Valletti