L’animale più letale

Di Gianluca Cobucci 

Distruggere la malaria alla radice ora è possibile grazie a questa scoperta casuale

Un nuovo biopesticida a base di batterista dimostrando di essere un’arma letale contro le zanzare portatrici di malaria, comprese quelle resistenti agli insetticidi. Sviluppato dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, potrebbe essere la chiave per ridurre drasticamente i casi senza controindicazioni.

Il prodotto rivoluzionario si basa su cellule morte di un batterio presente naturalmente nel suolo, chiamato Chromobacterium. Questo, studiato per oltre un decennio, è stato scoperto per caso durante una ricerca sui microbi intestinali delle zanzare selvatiche a Panama.

Le analisi hanno rivelato che lui non solo impedisce alla zanzara di trasmettere la malaria, ma in dosi elevate è capace di uccidere larve e adulti. Una soluzione alle super zanzare che stanno nascendo!

Per evitare le complicazioni di un batterio vivo, i ricercatori hanno trasformato queste cellule in una polvere stabile e facile da utilizzare. Questa formula mantiene intatte le sue proprietà moschicide, ha una durata di conservazione di anni, resiste al calore e non è tossica per gli esseri umani o altri mammiferi.

Una delle caratteristiche più affascinanti di questo biopesticida è la sua capacità di contrastare la resistenza agli insetticidi chimici, un problema crescente nella lotta alla malaria. I test condotti in ambienti controllati in Burkina Faso hanno dimostrato che anche in dosi minime, le zanzare diventano più vulnerabili e hanno sviluppato una ridotta capacità di cercare cibo.

Il segreto sta nella capacità del prodotto di alterare un enzima chiavenel sistema di disintossicazione delle zanzare, trasformando il loro stesso meccanismo di difesa in un’arma contro di loro.

Se i risultati preliminari saranno confermati, potrebbe diventare uno strumento essenziale nella lotta globale contro la malaria. Ma voi sapete cosa accadrebbe se le zanzare non ci fossero più?

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Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali: Necessità di riconoscere la crudeltà su animali

 In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali, l’Ente Nazionale Protezione Animali rinnova con forza l’appello per il riconoscimento della crudeltà contro gli animali come indicatore di pericolosità sociale. I dati del 2024 dell’Arma dei Carabinieri sui reati contro gli animali offrono una fotografia chiara e preoccupante: se da un lato i reati perseguiti dall’Arma dei Carabinieri mostrano un calo rispetto agli anni precedenti (3.940 casi contro i 4.318 del 2023 e i 4.697 del 2022), dall’altro emergono segnali di maggiore gravità. L’ufficio legale dell’Enpa, in particolare, ha registrato un significativo aumento delle richieste di riconoscimento della pericolosità sociale, passate dal 5% del 2023 al 19,5% nel 2024. “Questo dato – afferma Enpa – evidenzia come i maltrattamenti sugli animali non siano atti isolati, ma indicatori di una violenza sempre più crudele, che coinvolge spesso i minorenni, responsabili, in basi alle denunce presentate dalla Protezione Animali, del 5% dei reati segnalati, e che colpisce in prevalenza cani (44,83%) e gatti (20,69%)”.

I dati Enpa e dell’Arma dei Carabinieri: una fotografia del 2024

Il 2024 ha rappresentato un anno significativo nel contrasto ai reati contro gli animali, an- che grazie all’azione dell’Arma dei Carabinieri e all’impegno di associazioni come Enpa che attraverso i volontari sul territorio, le guardie zoofile e l’ufficio legale rappresentano una rete importante per la tutela degli animali. 

I dati dell’ufficio legale Enpa 2024

200 denunce presentate per reati contro gli animali.

Il 75% dei casi è stato gestito direttamente dall’associazione.

Il 25% è derivato da segnalazioni di cittadini o altre organizzazioni.

Richieste di riconoscimento della pericolosità sociale: il 19,5% delle denunce, in netto aumento rispetto al 5% del 2023.

Reati commessi da minori: 10 casi (5% del totale), spesso contraddistinti da una crudeltà particolarmente elevata.

Specie più colpite:

Cani: 44,83%.

Gatti: 20,69%.

Ovini: 13,79%.

Altri animali: 20,69% (inclusi animali da cortile e fauna selvatica).

I dati dell’Arma dei Carabinieri 2024

Dal 1° gennaio al 1° dicembre 2024:

Reati perseguiti: 3.940 (in calo rispetto ai 4.318 del 2023 e ai 4.697 del 2022).

Maltrattamenti di animali: 1.153 casi.

Omessa custodia e malgoverno di animali: 1.036 casi.

Uccisioni di animali: 924 casi.

Traffico illecito di animali da compagnia: 13 casi.

Arresti: 18 persone (in calo rispetto ai 32 del 2023).

Denunce: 1.139 persone denunciate.

Illeciti amministrativi:

2.199 accertamenti.

39 sequestri effettuati.

Quasi 1 milione di euro in sanzioni (973.553).

1910 persone sanzionate

Un problema che richiede interventi decisivi

La combinazione dei dati dell’ufficio legale Enpa e dell’Arma dei Carabinieri evidenzia secondo Enpa due aspetti centrali:

Un calo complessivo dei reati perseguiti, che però non deve far abbassare la guardia.

Un aumento della gravità dei crimini segnalati, con atti sempre più crudeli e frequenti richieste di riconoscimento della pericolosità sociale.

L’incremento significativo delle richieste di riconoscimento della pericolosità sociale nelle denunce presentate da Enpa dimostra come i reati contro gli animali non siano episodi isolati, ma segnali preoccupanti di potenziale pericolo per l’intera comunità. La connessione tra la crudeltà contro gli animali e la violenza interpersonale è un fatto ormai dimostrato. Gli atti di maltrattamento verso gli animali sono spesso preludio a comportamenti antisociali più ampi.

Carla Rocchi, Presidente Enpa:

“Proteggere gli animali significa proteggere l’intera comunità. La crudeltà contro un animale è un segnale che non possiamo ignorare. Dobbiamo riconoscere questi atti per quello che sono: un pericolo per tutti. Il riconoscimento della crudeltà contro gli animali come indicatore di pericolosità sociale è un passo fondamentale e necessario da fare subito. “

Claudia Ricci, Avvocato dell’Ufficio Legale Enpa:

“Denunciare è il primo passo per fermare la catena di violenza. I dati del 2024 evidenziano la necessità di un’azione congiunta e incisiva per proteggere gli animali e garantire la sicurezza sociale. Dai casi che abbiamo affrontato quest’anno purtroppo emerge un aumento della cruenza dei reati e anche una condivisione, quasi fosse un trofeo da mostrare, degli orribili reati commessi nei confronti degli animali, Preoccupa molto anche il sempre più frequente coinvolgimento dei minorenni.”

Un appello ai cittadini

Enpa invita tutti i cittadini a non rimanere indifferenti e a segnalare qualsiasi forma di abuso o maltrattamento sugli animali. Ogni denuncia può fare la differenza, non solo per gli animali coinvolti, ma anche per prevenire altre forme di violenza.

Codice della strada: ecco le sanzioni per chi abbandona animali in strada

Il Sole 24 ORE

Con le nuove regole del codice della strada cosa succede a chi abbandona gli animali lungo la carreggiata? In questo approfondimento realizzato con la Polizia di Stato, dedicato alla nuova legge sulla sicurezza stradale, che modifica il Codice della Strada, vediamo cosa è cambiato sul fronte delle sanzioni. Ne parliamo con il vice questore della Polizia di Stato Alessandro Abruzzini. Nel 2023 sono stati ceduti o abbandonati più di 127 animali ogni 24 ore, con un aumento del 20% rispetto alle due estati precedenti. Secondo l’Ente in Italia oltre 130mila animali vengono lasciati ogni anno a bordo strada. Vediamo quando si configura l’abbandono di un animale, le nuove regole, ma anche cosa fare se per strada si trova un animale abbandonato. Oltre a quali sono le regole per trasportare correttamente un animale in auto.

Crescere con gli animali rafforza il sistema immunitario? 

DI ELENA BOZZOLA

In molti casi, la vicinanza con un gatto o un cane, durante la prima infanzia, aiuta a prevenire le malattie. Ma ogni bambino è diverso ed è sempre consigliabile un consulto con il proprio pediatra

Alcuni genitori con familiarità ad allergie rinunciano a un animale domestico alla nascita del primo figlio, preoccupati per la sua salute. Tuttavia, diversi studi dimostrano, nella prima infanzia, un effetto protettivo degli animali domestici contro lo sviluppo di sensibilizzazione allergica, rinite, dermatite ed eczema, respiro sibilante e addirittura asma. E, secondo alcuni studi, il contatto fin da piccoli con i quattro zampe potrebbe avere effetti positivi sul sistema immunitario.

L’idea di base è che il contatto con cani e gatti, che portano batteri e allergeni, possa stimolare il sistema immunitario e favorire lo sviluppo di una risposta immunitaria più equilibrata. Questo processo è simile a ciò che viene chiamato “ipotesi dell’igiene”: un’esposizione precoce a diversi microrganismi aiuta a prevenire le malattie. In altre parole, il sistema immunitario dei bambini che crescono in ambienti in cui sono presenti animali potrebbe diventare più robusto, sviluppando una tolleranza a certe sostanze e riducendo il rischio di allergie e malattie.

In questo senso, l’esposizione ad allergeni del gatto ad alte dosi potrebbe indurre tolleranza agli allergeni del gatto e potrebbe quindi spiegare perché gli animali in casa possono ridurre il rischio di sviluppare malattie allergiche. Tuttavia, è importante notare che non tutte le ricerche sono unanimi e che ogni bambino è diverso. Alcuni potrebbero sviluppare allergie agli animali, quindi è sempre consigliabile un consulto con il proprio pediatra in situazioni specifiche.

Elena Bozzola
Consigliere nazionale Società italiana pediatria; presidente Onlus “Il bambino e il suo pediatra”

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Animali: indagine, 59% italiani vuole telecamera smart per rimanere connesso con loro

Per il 92%, cani e gatti sono membri della famiglia, il 70% prevede di fare loro un regalo a Natale

Gli animali domestici non sono solo compagni di vita, ma veri e propri membri della famiglia per la maggior parte degli italiani. Secondo una nuova ricerca condotta da AstraRicerche per Ring – azienda Amazon che si occupa di sistemi di sicurezza domestica intelligente, tra cui videocitofoni, videocamere, allarmi e accessori – il 92% dei proprietari considera i propri cani e gatti come parte integrante del nucleo familiare, e ben il 70% prevede di fare loro un regalo a Natale. Tuttavia, lasciare il proprio animale solo in casa rimane una sfida emotiva: oltre il 90% dei proprietari si trova regolarmente in questa situazione e il 78% vive l’uscita con preoccupazione o senso di colpa, temendo che i propri amici a quattro zampe possano sentirsi tristi, agitarsi o addirittura “vendicarsi” al loro rientro.

La ricerca evidenzia come la tecnologia stia diventando un supporto indispensabile per la cura e il monitoraggio degli animali domestici. Attualmente, il 30% delle abitazioni con pet è dotato di videocamere smart, e oltre la metà dei proprietari (59%) desidera acquistarne una. Le funzionalità più richieste? Il 43% punta a dispositivi per monitorare le attività degli animali, mentre il 34% apprezza la possibilità di comunicare con loro tramite audio bidirezionale. Questi strumenti offrono un senso di tranquillità: il 64,5% dei proprietari dichiara di sentirsi più sereno e il 40% apprezza di poter mantenere un contatto costante anche a distanza.

“In un mondo dove il legame emotivo con i nostri animali è così forte, la possibilità di restare connessi con loro anche quando siamo fuori casa diventa ancora più importante – commenta Dave Ward, Managing Director EU & International di Ring – I nostri dispositivi sono stati progettati per offrire ai clienti la massima tranquillità, garantire loro una soluzione per controllare cosa succede a casa e tenere d’occhio i propri amici pelosi ovunque si trovino”.

È bello sapere che a casa gli animali stanno bene… anche se combinano guai! Quando costretti a lasciare soli a casa i propri animali domestici per un breve periodo di tempo, i proprietari si impegnano a rendere l’ambiente il più accogliente e rassicurante possibile. Il 31% lascia accese le luci nelle loro stanze preferite, il 16% sceglie di accendere TV o radio per creare un sottofondo sonoro familiare e il 46% si dedica a preparare giochi che li tengano occupati e stimolati. Nonostante tutte queste premure, i piccoli disastri non mancano mai. Infatti, il 22% degli italiani ha ammesso di spendere fino a 240 euro per sostituire gli oggetti che i propri animali domestici hanno rotto. I gatti graffiano mobili e divani (56%), mentre i cani spesso nascondono indumenti (43%) o si appropriano di cibo lasciato incustodito (19%). Non sorprende che il 59% dei proprietari desideri una tecnologia per richiamare la loro attenzione anche a distanza, sia per sorprenderli sul fatto, sia per rassicurarli e restare in contatto anche da lontano.

Con oltre la metà degli italiani (65%) che dichiara di aver condiviso foto e video dei propri animali domestici in situazioni divertenti, Ring invita tutti i clienti a mostrare i momenti più esilaranti catturati con le loro videocamere Ring. È possibile condividere i contenuti tramite la funzionalità di condivisione dell’app Ring o inviandoli all’indirizzo itstories@ring.com.

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