La celiachia nel cane

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Sempre più spesso esseri umani, cani e gatti soffrono di intolleranza al glutine, ovvero di celiachia.

La celiachia, conosciuta anche come Morbo celiaco,è una malattia autoimmune dell’intestino tenue, che viene scatenata dalla gliadina, proteina contenuta nel glutine, presente nei cereali come frumento, orzo, segale, farro, avena, kamut e altri, alla quale l’organismo può reagire in maniera allergica.

Il glutine è appiccicoso per natura e può agire come colla nell’intestino. Quando il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo al glutine, questa reazione danneggia i villi intestinali, essi sono simili a capelli che rivestono l’intestino tenue. I villi assorbono vitamine, minerali e altri nutrienti dal cibo che mangiamo. Però se i villi sono danneggiati, non è possibile assumere abbastanza nutrienti, indipendentemente dalla quantità. Di conseguenza il malassorbimento può portare a diarrea, affaticamento, perdita di peso, gonfiore e anemia (1) (2).

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I Sintomi della Celiachia

I sintomi più comuni della celiachia sono correlati a problemi cutanei, ma possono anche essere gastroenterici. I sintomi dell’intolleranza al glutine nel cane e nel gatto,da tenere d’occhio,comprendono:

  • ·      prurito
  • ·      eccessiva perdita di pelo;
  • ·      alopecia;
  • ·      pelle infiammata;
  • ·      piaghe e croste;
  • ·      dermatiti ed eczemi;
  • ·      diarrea, vomito, costipazione;
  • ·      perdita di peso;
  • ·      debolezza;
  • ·      anemia. 
cane con prurito

Questi segni sono comuni anche a molti altri tipi di allergie negli animali domestici.  Quando il cane e il gatto soffrono di uno di questi sintomi, non significa necessariamente che siano causati da un’intolleranza al glutine. È necessario consultare il veterinario per approfondire.

Esseri umani e animali celiaci possono sviluppare i seguenti problemi (3):

  • ♦ ipotiroidismo;
  • ♦ diabete;
  • ♦ epatite autoimmune;
  • ♦ problemi articolari (artrite, artrosi);
  • ♦ infiammazioni cutanee (dermatite erpetiforme);
  • ♦ problemi ai nervi.

Purtroppo questi fenomeni nei cani e nei gatti non sono ancora materia di studio. La ricerca sull’intolleranza al glutine negli animali è solo agli inizi. L’incidenza dell’intolleranza nei cani e nei gatti non è nota. Di recentesi è dimostrato chiaramente che una malattia analoga alla celiachia degli esseri umani si presenta nel Setter irlandese e le esperienze cliniche dimostrano che anche altre razze ne possono venire colpite (4).

Le Complicazioni  della Celiachia

La celiachia non trattata può causare:

Malnutrizione: come accennato prima, quando l’intestino tenue viene danneggiato, non può assorbire abbastanza nutrienti. Questa condizione causa malnutrizione, che a sua volta può causare anemia e perdita di peso (5).  

Perdita di calcio e densità ossea: il malassorbimento di calcio e vitamina D può portare ad un ammorbidimento dell’osso e/o una perdita di densità ossea, facilitando l’insorgenza di problemi come artrite e artrosi (6) (7). 

Cancro: i soggetti celiaci che non mantengono una dieta priva di glutine hanno un rischio maggiore di sviluppare diverse forme di cancro, tra cui il linfoma intestinale e il cancro dell’intestino tenue (8). 

Problemi neurologici: i soggetti affetti da celiachia possono sviluppare problemi neurologici come convulsioni o neuropatia periferica (9).  

Come Sapere se l’Animale Domestico ha una Sensibilità al Glutine? 

Se il cane o il gatto soffrono di dolori articolari da causa sconosciuta, allergie per tutto l’anno, convulsioni/epilessia, infezioni ricorrenti all’orecchio, diarrea cronica o altri problemi di salute cronici, e se nessun trattamento sembra essere in grado di migliorare la sua condizione, si consiglia di discutere la possibilità di celiachia con il proprio veterinario e chiedergli di fare alcuni esami.

È possibile diagnosticare la sensibilità al glutine nei cani e nei gatti, ma ci vuole tempo per essere completamente certi.  Quando si tratta di allergie al cibo per animali domestici, ci sono due opzioni: analisi del sangue e test alimentari.  Secondo alcune ricerche, le analisi del sangue sono a volte imprecise nella diagnosi di allergie alimentari nei cani e gatti (10) (11). Per identificare un’intolleranza al glutine negli animali domestici, molti veterinari consigliano una dieta ad eliminazione (12) (13). Leggi anche “Allergia del cane e del gatto: come aiutarli”.

World Wildlife Day: quali sono gli animali decimati dalla superstizione

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Sono tante infatti le minacce determinate dall’essere umano nei confronti degli animali. Uno di questi è l’uso a fini tradizionali o superstiziosi. Portafortuna, antimalocchio, poteri magici, farmacologici, afrodisiaci: molte sono le credenze popolari legate ai presunti benefici portati da prodotti animali o parti di essi e diffuse in tutto il mondo, Italia compresa. Ma gli effetti che queste comportano su molte specie selvatiche sono purtroppo pesanti portando queste spesso sull’orlo dell’estinzione.

L’allarme è stato lanciato da WWF e CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) in occasione del World Wildlife Day hanno anticipato il report dal titolo “La sfortuna è farli estinguere” realizzato per la Giornata Anti Superstizione, che ricorrerà venerdì 17 maggio. 

Nel report, che riprende il dossier dallo stesso titolo che sarà pubblicato su Query, la rivista trimestrale del CICAP in uscita ad aprile, si descrivono le minacce legate a tradizioni e superstizioni molte delle quali antichissime, comparendo talvolta anche nei bestiari medioevali o nei trattati di filosofia naturale rinascimentali, ed è presentata la mappa globale di questo fenomeno. La perdita di specie animali si traduce in un danno non solo per la biodiversità ma anche per la specie umana dato che molte di esse svolgono un ruolo fondamentale sugli equilibri degli habitat in cui vivono, sulla regolazione del clima, sulla produzione di cibo.

Tra gli utilizzi di specie legate a superstizioni e tradizioni antiche e moderne, al primo posto c’è la medicina tradizionale orientale, soprattutto Cina ma anche Vietnam, Giappone, Thailandia, che si rifornisce tuttora di animali o loro parti come la bile degli orsi della luna, le ossa, pelli e altre parti della tigre, il corno di rinoceronte (soprattutto in Vietnam), la pelle dell’asino selvatico africano, il cavalluccio marino essiccato e/o ridotto in polvere. La tigre, nonostante alcuni recenti segnali di ripresa, come in Bhutan e Russia, è ancora a rischio di estinzione e considerata minacciata dalla Lista Rossa IUCN.

Dell’asino selvatico africano si stima un numero di individui potenzialmente in grado di riprodursi compreso tra 20 e 200 ed è considerato in pericolo critico di estinzione. Un recente report ha registrato dal 2023 una ripresa del bracconaggio di rinoceronti neri in alcune aree del SudAfrica, con circa 500 animali uccisi, dopo un calo durato alcuni decenni. La specie è rimasta nel continente africano con poco più di 5.000 esemplari, e quindi considerata in pericolo critico di estinzione.

La medicina tradizionale cinese impiega nella propria farmacopea circa 12.000 sostanze diverse. Tra queste, l’85% è di origine vegetale, il 2% di origine minerale, mentre i rimedi ricavati dagli animali sono circa il 13%. Sebbene ci siano stati negli ultimi anni diversi sforzi da parte dell’autorità di Pechino per fermare il traffico delle specie più a rischio (rimuovendo dagli elenchi delle specie commercializzabili quelle più minacciate, o sostituendo alcuni animali selvatici con altri di allevamento), questa pratica costituisce ancora un fattore chiave nell’estinzione di molte specie. Poteri “farmacologici” vengono attribuiti ad animali anche in alcune regioni italiane: ad esempio, il vino misto al sangue di anguilla è considerato un rimedio contro l’ubriachezza e l’alcolismo. La specie è minacciata da pesca eccessiva, inquinamento, cambiamenti climatici ed è considerata in pericolo critico di estinzione.

Presunti poteri afrodisiaci vengono assurdamente attribuiti alla carne di balena in Giappone, all’oloturia o cetriolo di mare, all’estratto delle ghiandole del mosco o cervo muschiato (le cui popolazioni continuano a diminuire rendendo la specie vulnerabile per l’IUCN), allo stesso cavalluccio marino o alla polvere di corna di cervo, ai nidi del rondone asiatico salangana fino ai veri e propri ‘filtri d’amore’ come quelli prodotti con i genitali della iena. In medicina ayurvedica si utilizzano i genitali del varano, spacciati per una pianta medicinale, l’hatha jodi. Sul fronte del significato simbolico la lista è particolarmente fantasiosa anche in Italia: emblematico è il caso del falco pecchiaiolo, decimato per decenni sullo Stretto di Messina per ‘mettere gli uomini al riparo’ dalle infedeltà coniugali, e ancora oggi minacciato, soprattutto in fase di migrazione.

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