Gli animali hanno la coscienza? Cosa dicono gli scienziati

Rebecca Manzi

Gli scienziati sono concordi sul fatto che gli animali abbiano la coscienza: ci sono infatti numerose prove a riguardo e alcune Dichiarazioni lo sostengono

animali domestici

@tatyanagl/123rf

La questione della coscienza negli animali ha ricevuto recentemente un’importante attenzione scientifica negli ultimi anni. La coscienza è un concetto complesso e difficile da definire in modo univoco. Generalmente si riferisce alla capacità di un essere vivente di avere esperienze soggettive, che spaziano dalla percezione del mondo esterno alle riflessioni interne sui propri pensieri e sentimenti.

Recentemente, la rivista New Scientist ha descritto la coscienza come “qualsiasi tipo di esperienza soggettiva”, ma riconosce che non possiamo accedere direttamente alla mente di un altro essere per confermare queste esperienze.

Per valutare la coscienza negli animali, gli scienziati considerano cinque aspetti fondamentali: la sensibilità sensoriale, la capacità di discernere tra bene e male, l’integrazione delle informazioni sensoriali in un’esperienza coerente, l’influenza del passato sul comportamento attuale e il senso di individualità.

La Dichiarazione di New York sulla coscienza animale

Alcuni animali, come i corvi, dimostrano di apprendere dalle esperienze passate, mentre polpi e api sembrano provare piacere attraverso il gioco, suggerendo una certa esperienza cosciente. Ragionando su queste informazioni, oltre 300 scienziati hanno firmato una dichiarazione congiunta.

Questo documento, noto come Dichiarazione di New York sulla coscienza animale, offre un supporto significativo all’idea che anche gli animali possano possedere una forma di coscienza. Ma cosa implica questa affermazione e quali sono le basi scientifiche che la sostengono?

Uno dei test più noti per valutare la coscienza è il “test dello specchio”, che misura la capacità di un animale di riconoscere se stesso nel riflesso. Questo test ha mostrato risultati interessanti: mentre alcuni pesci hanno superato il test, altri animali come i cani non sembrano mostrare lo stesso livello di auto-riconoscimento.

La Dichiarazione di New York si basa su queste e altre osservazioni per sostenere che i mammiferi e gli uccelli possiedono una forma di esperienza cosciente, mentre pesci, anfibi, rettili e alcuni invertebrati potrebbero avere una coscienza a un livello più basilare. Questo supporto scientifico amplia il concetto di coscienza, riconoscendo che non siamo gli unici esseri viventi con esperienze soggettive e riflessioni interiori.

Il dibattito scientifico sull’argomento si era arricchito in precedenza con la Dichiarazione di Cambridge del 2012, che ha evidenziato come le strutture neurologiche necessarie per la coscienza non siano esclusive degli esseri umani. Così, alla luce di queste scoperte, è sempre più evidente che la coscienza non è una caratteristica unica dell’umanità, ma una qualità che potrebbe estendersi a molte altre forme di vita.

FONTE

Lav: «Quasi 2 milioni di animali uccisi in Italia dal 2019 al 2022 per fini sperimentali. La ricerca deve guardare all’Ue»

di Silvia Morosi 

Il report della Lega Antivivisezione dopo avere consultato i dati pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Secondo le statistiche, ogni anno, in media, circa 482mila cani, conigli, maiali, scimmie o topi sono utilizzati per test di laboratorio

Lav: «Quasi 2 milioni di animali uccisi in Italia dal 2019 al 2022 per fini sperimentali. La ricerca deve guardare all'Ue»

Dal 2019 al 2022 sono quasi 2 milioni gli animali soppressi nei laboratori. È quanto emerge dai dati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n.158 del 08-07-2024 e visionati dalla Lega Antivivisezione. La media annuale continua a essere altissima e supera i 482mila individui utilizzati e uccisi per fini sperimentali. In particolare, si è passati da 548.933 animali nel 2019 – anno record – a 451.991 nel 2020, con una lieve flessione probabilmente legata all’emergenza Covid. Nel 2021 il numero ha nuovamente superato il mezzo milione, tornando a 512.296, mentre nel 2022 è sceso a 420.506.

Preoccupante il ricorso ai cani, specie particolarmente protetta e a cui si potrebbe ricorrere solo in condizioni eccezionali, con ben 2.323 cani uccisi dal 2019 al 2022 (qui la storia di Jordan, il beagle utilizzato nelle sperimentazioni farmaceutiche che ha trovato casa). Oltretutto tale specie è spesso utilizzata per test particolarmente invasivi di tossicologia, resistenza cardiaca e impianti o interventi dentali nelle ossa. Tali vincoli legali valgono anche per i primati, ma le statistiche mostrano come il numero di quelli sfruttati continui ad essere altissimo, nonostante non solo i limiti normativi, ma anche le comprovate vicinanze comportamentali con l’uomo: delle 1.579 scimmie impiegate nei test solo 16 provenivano da allevatori registrati in Unione europea, come richiesto dalla Direttiva dell’Unione europea, mentre tutti i restanti sono stati importati da Paesi poveri e noti per caccia illegale e devastazione delle aree boschive, come Asia e Africa e Sud-America.

Dei 1.933.726 animali uccisi ai fini della sperimentazione, solo il 28%, (691.014) è usato per fini regolatori, cioè per rispondere a obblighi di legge. Da questo importante dato la conferma di come si potrebbe, e dovrebbe, lavorare per un drastico numero di animali utilizzati nei laboratori. A essere inaccettabile, poi, prosegue la Lav, è la presenza di 5.017 animali ancora utilizzati per l’istruzione e la formazione, nonostante nel nostro Paese sia vietato utilizzare procedure didattiche su animali – in deroga solo per l’alta formazione universitaria – e sia vigente, già dal 1993, la legge sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale. Infine, oltre il 50% degli animali viene impiegato per gli esperimenti più dolorosi, con sofferenza o angoscia intensi, come nel caso di fratture instabili, toracotomia senza somministrazione di analgesici, uso di gabbie metaboliche con limitazione grave del movimento per un lungo periodo, scosse elettriche o trapianti di organi con gravi effetti avversi dovuti al rigetto (tali esempi sono ripresi dal decreto stesso legiferante in materia). A questi numeri altissimi,  «si aggiungono rinnovi di progetti che sono dei semplici copia-incolla dei precedenti senza le adeguate valutazioni sul rapporto danno-beneficio: il risultato è un sistema che utilizza e uccide centinaia di migliaia di animali ogni anno, oltretutto per dati non predittivi, come dimostra il fatto che oltre il 95% della sperimentazione animale fallisce se applicata all’uomo. È urgente una transizione della ricerca biomedica verso tecnologie basate su modelli human-based, non solo per salvare gli animali, ma anche per comprendere e curare le malattie che affliggono l’uomo», dichiara Michela Kuan, responsabile scientifico area ricerca senza animali Lav, rinnovando l’appello alla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per chiedere che almeno l’1% dei fondi stanziati dal Pnrr sia destinato allo sviluppo e all’implementazione di modelli animal-free, perché l’unica vera scienza è quella senza animali.

fonte

Parte il nostro “Pet Contest”

Partecipate al nostro concorso fotografico, inviateci la foto dei vostri pets.

Nessun trucco e nessun inganno, inviateci le foto, noi le pubblicheremo per un mese e voi le voterete, chi otterrà il maggior numero di voti vincerà il contest, sarà per un mese il nostro beniamino e riceverà una pergamena attestante la sua vittoria.

Avanti tutta allora, inviate le vostre foto in un formato non troppo grande a questo indirizzo e-mail :

Mvalletti@etik.com

buon concorso a tutti!

Redazione Animali.Cloud

Ast informa: animali in viaggio… con il passaporto

Redazione Radio GoldAST Ancona

Estate, tempo di vacanze anche per gli animali da affezione. In previsione delle vacanze estive, infatti, in molti prenderanno in considerazione l’idea di portare in viaggio con sé il proprio pet. Occorre ricordare che ai fini della movimentazione dei nostri amici animali nel territorio italiano, comprese le isole, Sardegna e Sicilia, non è necessario possedere alcuna documentazione.
Se invece si intende portare all’interno di uno stato membro un cane, un gatto o un furetto occorre munirsi del “Passaporto per animali da compagnia”, che consentirà all’animale di viaggiare al seguito del proprietario (o suo delegato).

Il rilascio del passaporto avviene presso le sedi dei Servizi Veterinari di Sanità Animale della AST-Ancona portando con sé il proprio amico animale per la lettura del microchip, il certificato d’iscrizione dell’animale e la certificazione attestante l’avvenuta somministrazione della vaccinazione antirabbica. Il passaporto che viene rilasciato dall’ufficio competente ha validità illimitata eseguendo regolarmente il richiamo della vaccinazione antirabbica per cui è importante organizzarsi per tempo per non rischiare di lasciare il nostro animale da affezione a casa.

Per l’ingresso di pets in Paesi extra UE esistono regole particolari per le quali è consigliabile contattare il Servizio Veterinario dell’AST Ancona o, nei casi particolari, l’Ambasciata di riferimento, per avere le necessarie informazioni. E’ opportuno infine informare che, qualora si viaggi in aereo o in nave, è sempre consigliabile contattare la compagnia con la quale si viaggia per avere tutte le informazioni utili per imbarcare l’animale. (cs)

FONTE

Trasporto aereo, ok ad animali in cabina su Ita fino a 10Kg

oma, 20 giu. (askanews) – Sugli aerei di Ita Airways si potranno trasportare animali in cabina fino a un peso di 10 Kg. Il via libera è arrivato dall’Enac che ha approvato la proposta di mezzo alternativo di rispondenza (strumento normativo “Alternative Means of Compliance – Metodi Alternativi di Rispondenza – AltMoC”) sviluppata dalla compagnia aerea, finalizzata al trasporto in cabina di animali fino a 10 kg di peso, anziché fino a 8 kg come attualmente previsto dalla regolamentazione europea.

“L’Enac, anche sulla base di un indirizzo specifico del Ministro Matteo Salvini, al fine di agevolare il trasporto in aereo del proprio animale domestico ad un maggior numero di passeggeri – si legge in una nota -, valuterà eventuali proposte analoghe avanzate da altre compagnie aeree per permettere il trasporto in cabina di animali domestici fino a 10 kg ai vettori che ne faranno richiesta, nel rispetto dei vincoli previsti dal Regolamento comunitario di riferimento, numero 965 del 2012”.

FONTE