
stata pubblicata martedì 17 giugno in Gazzetta Ufficiale e entrerà in vigore il primo luglio la «legge Brambilla», che introduce importanti modifiche al Codice penale e a quello di Procedura penale in materia di reati contro gli animali. La legge è stata approvata definitivamente il 29 maggio e promulgata il 6 giugno scorso.
La novità più significativa riguarda la tutela diretta degli animali come esseri senzienti, non più solo il sentimento dell’uomo nei loro confronti. Si tratta di «una riforma epocale che l’Italia attendeva da 21 anni», ha dichiarato l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, ricordando come per anni «i crimini ai danni degli amici si sono moltiplicati e l’impunità regnava, personaggi socialmente pericolosi erano certi che non gli sarebbe successo niente e continuavano a perpetrare le loro azioni».
Ma cosa prevede nel concreto il provvedimento?
– Nei casi più gravi chi uccide un animale rischierà fino a quattro anni di carcere e 60mila euro di multa, se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze.
– In caso di maltrattamento si prevede la reclusione fino a due anni e 30mila euro di multa. Tutte le pene potranno essere ulteriormente aumentate di un terzo, in presenza di una tra queste tre aggravanti: se i fatti sono commessi alla presenza di minori, nei confronti di più animali, se sono diffusi attraverso strumenti informatici e telematici.
– E ancora, basterà partecipare «a qualsiasi titolo» a combattimenti e competizioni tra animali per rischiare fino a 2 anni di reclusione e una multa di 30mila euro, mentre per gli organizzatori si passa a una previsione di carcere fino a quattro anni e 160mila euro di sanzione.
– Gli organizzatori di eventi o competizioni in cui vengono sottoposti a violenze vedranno aumentata la multa da 15mila a 30mila euro. In caso di
combattimenti tra animali per chi li organizza si passa dai 2 ai 4 anni di reclusione, con sanzioni fino a 30mila euro per chi vi partecipa.
– Si introduce poi il divieto di «abbattimento degli animali coinvolti, che dovranno rimanere sotto custodia fino alla fine del processo».
– Divieto totale anche di utilizzare pellicce di gatti domestici per fini commerciali.
– Di particolare rilievo l’introduzione a livello nazionale del divieto di tenere il cane alla catena e la norma procedurale che consentirà alle associazioni di ottenere l’affido definitivo, dietro cauzione, degli animali sequestrati.
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