Gatto Leone scuoiato vivo, la psichiatra: «Il colpevole ha lo stesso profilo di chi commette violenze sulle donne»

“Il passaggio dall’animale all’umano è molto facile”, sottolinea la dott.ssa Virginia Ciaravolo

ANIMALISabato 16 Dicembre 2023 di Alessandro Rosi

Gatto Leone scuoiato vivo, la psichiatra: «Il colpevole ha il profilo psicologico di chi commette violenze sulle donne»

Chi è il colpevole di aver scuoiato vivo il gatto Leone? Che profilo psicologico potrebbe avere? «Chi commette crudeltà nei confronti degli animali è probabile che compia violenze sulle donne». La psichiatra Virginia Ciaravolo traccia quelle che potrebbero essere le caratteristiche del killer.

Qual è il profilo psicologico del colpevole?

Chiaramente non è stato trovato né il colpevole né i colpevoli. Un profilo sulla persona che ha commesso quella cosa terribile non lo possiamo tracciare. Potrebbe essere opera di giovani. È un indice di crudeltà immane, mancanza di empatia. Noi che ci occupiamo di violenza di genere mettiamo tra le caratteristiche di quello che potrebbe sviluppare in futuro delle violenze nei confronti delle donne gli uccisori di animali, per cui è un indicatore per noi molto importante. Gli elementi, al di là del fatto cruento, sono però minimi.

Ha detto che c’è stato un “piacere” nel commettere atrocità del genere.

Una persona sadica, priva di empatia. Ho guardato il video e si vede il gattino che ha sofferto veramente le pene dell’inferno, che si lamentava e miagolava all’inverosimile. Per cui si presume che dall’altra parte ci sia un godimento, quindi un sadismo immane. Persone che non sottostanno alle regole

Una persona pericolosa.

Sicuramente una persona pericolosa in divenire, lo è già oggi. Perché quello che ha compiuto è un fatto nefando. Ha grosse possibilità di diventare in un futuro prossimo un violento, se non lo è già.

Come si riconoscono? Ci sono dei segnali?

Se parliamo di violenza in generale, sono sicuramente persone che manifestano delle caratteristiche ben precise. Sono persone che hanno difficoltà nell’integrazione, che paradossalmente possono avere un doppio profilo: o agiscono in solitaria o in gruppo (perché il gruppo dalla forza, è un po’ come nello stupro). Agiscono per la banalità del male, per crudeltà gratuita. L’uccisione di un gattino è fatta solo per mera crudeltà. Si vuole far soffrire l’altro e quella sofferenza porta poi godimento. È una persona sicuramente frustrata, probabilmente è anche dedita ad utilizzare sostanze stupefacenti. Non è però una persona che ha un lampeggiante, per cui potrebbe essere una persona che normalmente si vive una vita e poi ha questi momenti di crudeltà. Però, ripeto, lo ritroviamo in genere nelle nei gruppi giovanili: le classiche bande.

Un piacere nella crudeltà. Quindi li ha già compiuti?

Questo tipo di crudeltà mi fa venire in mente che probabilmente coloro o chi ha compiuto questo gesto non era sicuramente alla prima esperienza. Perché poi il gatto è l’animale per eccellenza indipendente, autonomo, che non ci lascia fare coccole. Quindi anche tenerlo si presume che ci sia una presa, che sia comunque una persona abituata a mantenere un’animale dome un’anguilla. Probabilmente chi lo ha fatto, lo ha fatto anche in precedenza. Ed è per questo che di fondamentale importanza trovare il responsabile o i responsabili.

Può compiere atrocità del genere nei confronti delle persone?

Il profilo di chi ha commesso questa nefandezza ritengo sia altamente pericoloso perché il passaggio dall’animale all’umano e molto facile. La distanza è flebile.

Nella lettura di letteratura clinica spesso magari si accosta a Chi compie crudeltà o servizi contro gli animali anche il profilo del serial killer.

Queste sono proiezioni future che è molto difficile fare, perché in questo momento noi non abbiamo un volto. Il profilo di un serial killer ci viene anche dalla sua storia personale. In questo caso noi non abbiamo nulla. Sicuramente troviamo una sociopatia nei serial killer e la possiamo ritrovare anche nell’uccisione di animali. Però mi dire che la persona o le persone che hanno commesso queste cose sono sociopatici, mi sembra di allargarmi troppo.

FONTE

Gli animali siamo noi

Andrea Falla

Una delle foto di Leone condivise sui social dai veterinari

Ma come si fa? Come si può prendere un gattino e scuoiarlo vivo, per poi lasciarlo agonizzante in strada? Chi può partorire un’idea simile e, soprattutto, metterla in atto? La storia di Leone, il gatto morto a Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, a causa delle orrende ferite inferte da un “umano” al momento ignoto dopo quattro giorni di sofferenze , fa rabbrividire e allo stesso tempo accende un sentimento di rabbia e sconforto verso ciò che definiamo “umano”. Perché la vera umanità è quella che vediamo negli occhi tristi di Leone, il cui sguardo, nella foto scattata dai volontari, trasmette un immenso senso di gratitudine nei confronti di chi ha provato a salvargli la vita. Un’anima gentile che nonostante l’orrore subito è ancora in grado di comunicare amore a chi lo stava aiutando. 

L’animale, in questo caso (e non soltanto in questo) non è quello steso in una gabbia, con il corpo ricoperto di garze, ma qualcun altro. Quella persona che, per un motivo che sfugge a qualsiasi meccanismo di una mente sana, ha deciso di catturare il piccolo Leone, un gattino randagio di una manciata di chilogrammi, e torturarlo senza pietà. Un gesto sadico e immotivato compiuto contro un essere indifeso e senza colpe. Un destino raccapricciante, da non augurare neanche al peggior nemico, neanche a chi questa violenza l’ha messa in pratica senza battere ciglio. 

Al di là dell’empatia che si può avere nei confronti dei gatti, o degli gli animali in generale, siamo di fronte a un gesto criminale che non può e non deve restare impunito. Perché parliamoci chiaro, chi è stato in grado di ridurre Leone in quelle condizioni ha tutte le carte in regola per essere un soggetto pericoloso per la società. Un “mostro” e non mi vergogno a definirlo tale. I veterinari che hanno curato il gatto e le associazioni animaliste chiedono “giustizia”, ma non sarà certo facile rintracciare chi ha commesso un atto così orribile. 

Un umano vigliacco, che sfoga le sue malate fantasie massacrando un animale indifeso, molto probabilmente non si costituirà di sua spontanea volontà. Adesso ancor di più, visto l’eco che ha avuto la storia di Leone. Una storia che, ancora una volta, ci mostra per come siamo, molto meno umani di quanto vorremmo far credere. Molto meno umani degli stessi animali, che invece sono sempre in grado di insegnarci qualcosa di importante e profondo, anche in situazioni come questa, dove l’unica cosa che emerge è l’orrore. 

Lo dico per esperienza personale, con due anime pure “raccattate” per strada e salvate da morte certa, che adesso mi “concedono” l’onore di vivere sotto il loro stesso tetto e hanno riempito la mia vita di qualcosa di speciale, di cui prima ignoravo l’esistenza. Se incontrate un gatto o un cane, o un altro animale in difficoltà, non giratevi dall’altra parte, guardate per un secondo quegli occhi di una sincerità disarmante. Può sembrare complicato all’inizio, lo so, ma aiutare un essere vivente non potrà soltanto migliorare e allungare la sua vita, ma farà un bene enorme e incalcolabile anche alla vostra anima.

FONTE

Gatto Che Starnutisce: Che Fare? Cause, Cura e Rimedi

Questo articolo è stato pubblicato il luglio 31, 2023 da Matea.

Probabilmente, se hai in casa un gatto che continua a starnutire, ti stai chiedendo se è normale, oppure questo comportamento è il sintomo di qualcosa che non va.

Oggi parleremo dello starnuto del gatto1 e passeremo in rassegna le diverse cause che provocano questa risposta fisiologica nel tuo amico a quattro zampe, e vedremo anche quali possono essere gli eventuali rimedi.

Quali sono le cause dello starnuto del gatto?

Lo starnuto è caratterizzato da un’espulsione semi-autonoma e a carattere convulsivo di aria dai polmoni tramite il naso e la bocca, generalmente causata da particelle estranee che irritano la mucosa nasale. Uno starnuto permette di espellere con forza l’aria dalla bocca e dal naso con uno spasmo esplosivo e involontario. Questa azione consente la fuoriuscita di muco dalla cavità nasale2.

Se il gatto starnutisce raramente, non c’è motivo di preoccuparsi. Invece, se gli episodi sono frequenti e ti accorgi della presenza di segni come:

  • Febbre, indebolimento;
  • Mancanza di appetito;
  • Secrezione oculare e/o nasale;
  • Respirazione affannosa;
  • Respiro sibilante;
  • Rumori respiratori;
  • Letargia;
  • Difficoltà a masticare il cibo;
  • Sangue dal naso;
  • Occhi arrossati;
  • Ulcere nella cavità orale;
  • Disidratazione;
  • Dimagramento;
  • Gonfiore intorno al naso;
  • Deformazione del naso.

Se il tuo micio presenta anche solo qualcuno dei sintomi elencati qui sopra contemporaneamente allo starnuto del gatto, allora è necessario consultare il veterinario, che visiterà l’animale per capire come mai il gatto starnutisce spesso, ed effettuerà i necessari controlli anche per mezzo di endoscopia ed ecografia.

Irritazione causata da fonti esterne

Odori nocivi ed esposizione a sostanze irritanti possono causare lo starnuto del gatto. Anche alcune spezie da cucina come pepe e cannella possono essere nocive per il naso di un gatto. I prodotti per la pulizia della casa, come ad esempio candeggina e aceto, potrebbero avere conseguenze anche molto gravi sulle delicate mucose dell’animale, oltre a provocare lo starnuto del gatto.

Erba e capelli, polline oppure altri allergeni possono essere inalati dal tuo piccolo amico, e produrranno la normale reazione fisiologica che si identifica con lo starnuto del gatto, per cercare di espellere questi corpi estranei. reazione fisiologica quella di starnutire per espellere questi corpi estranei.

Leggi la nostra guida su quando utilizzare il vermifugo per gatti

Infezione delle vie respiratorie superiori

Le infezioni virali delle vie respiratorie superiori sono un problema molto comune nei gatti e causano starnuti, oltre ad altre manifestazioni come tosse, infezioni agli occhi e scolo nasale.

Nella maggior parte dei casi di infezione alle vie respiratorie i responsabili sono due virus, un herpesvirus3 e un calicivirus, sono molto contagiosi per i gatti ma non pericolosi per gli esseri umani.

Saliva, secrezioni prodotte da occhi e naso e feci sono i vettori del contagio. Gli esemplari più a rischio sono i gatti molto giovani, gli animali non vaccinati e i gatti che vivono all’aperto, e che hanno contatti con animali infettati.

Le patologie respiratorie, se non adeguatamente trattate, possono portare a complicazioni come la presenza di congiuntivite acuta e cronica. È anche possibile che compaiano piaghe sulla bocca e sulle narici, e di conseguenza rendere difficoltosa l’alimentazione.

Purtroppo, a volte i neonati contraggono il virus dalla madre portatrice prima di ricevere la vaccinazione, diventando infetti. I vaccini contro la rinotracheite virale felina e la calicivirosi felina sono raccomandati per tutti i gatti.

Gatto che starnutisce: rimedi

Quando siamo in presenza di starnuto del gatto, il trattamento varia a seconda della causa degli starnuti. Nei casi moderati, il medico veterinario può consigliare misure per facilitare il benessere del gatto, come ad esempio utilizzare un umidificatore. Inoltre, il trattamento può includere lavaggi nasali per aiutare il gatto a liberare le vie aeree superiori4.

In altri casi, possono essere necessari antibiotici ad ampio spettro, antistaminici, steroidi o liquidi. Più raramente, potrebbero essere richiesti anche liquidi per via endovenosa e un sostegno nutrizionale. Più raramente, i gatti che non rispondono alla terapia medica potrebbero essere sottoposti a un intervento chirurgico.

Leggi la nostra guida su quando utilizzare il vermifugo per gatti

Un animale con un sistema immunitario indebolito è più soggetto alle infezioni. Per questo è necessario prendersi cura con attenzione del nostro gatto di casa, sia rispettando il programma vaccinale, sia con la giusta alimentazione, che può prevedere anche l’aiuto attraverso integratori alimentari totalmente naturali come Immune o Cat Kennel Cough.

Referenze:

  1. https://tractive.com/blog/it/da-non-perdere/il-gatto-starnutisce
  2. https://www.actigrip.it/curiosita/verita-e-falsi-miti/notizie/starnuti
  3. https://www.centroveterinariospecialistico.it/cani-e-gatti/malattie/occhio/herpesvirus-felino/
  4. https://www.amicovet.com/blog/gatto-starnutisce/
Matea Skubic

Sull’autore Matea Skubic

Mi chiamo Matea e sono una sostenitrice della salute olistica degli animali domestici. Amo la natura e gli animali sin da bambina e sono orgogliosa di prendermi cura dei nostri animali domestici. Tuttavia, il mio interesse per la salute olistica degli animali domestici è nato solo quando ho adottato la mia prima cagnolina che si chiamava Luna. Oggi, purtroppo, sempre più cani e gatti soffrono di diverse malattie. La mia Luna non faceva eccezione. Ha sofferto di malattie della pelle di natura allergica e di problemi di tosse canina Mi sono subito resa conto che la medicina veterinaria tradizionale non le forniva un aiuto sufficiente.

fonte