Rapaci intelligenti e dove trovarli: ecco lo sparviero che «studia» il traffico stradale per poter cacciare

di Alessio Cozzolino

Uno sparviero di Cooper, negli Stati Uniti, è riuscito a sopravvivere in città sfruttando un semaforo e le abitudini degli esseri umani. La ricerca chiarisce il comportamento di questi animali intelligenti

n città, a volte, il traffico può farsi «bestiale». Motivo per cui, oltre a telecamere e vigili, entrano in scena anche delle guardie… alate. Ma no, queste non comminano multe: cercano solo qualcosa da mangiare. È il caso di uno sparviero di Cooper (Accipiter cooperii) che, nell’inverno tra il 2021 e il 2022, ha sorpreso lo zoologo Vladimir Dinets, professore all’Università del Tennessee, con una tecnica di caccia degna di uno stratega. Dinets ha raccontato pochi giorni fa questo comportamento in uno studio osservazionale sulla rivista Frontiers in Ethology.

«Stavo accompagnando mia figlia a scuola a West Orange, nel New Jersey», ricorda Dinets. «A un incrocio della strada a scorrimento veloce, un pedone premette il pulsante del semaforo per attraversare: scattò il rosso, le auto si fermarono… e proprio in quel momento, mentre il segnale acustico suonava, vidi un giovane falco sbucare da un albero e planare radente al marciapiede. Sfruttando la fila di macchine, si lanciò verso una delle case lì vicino: sapevo che intendeva fare colazione».

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Mosse intelligenti

Dinets scoprì che quella casa era abitata da una famiglia numerosa, solita cenare in giardino. Al mattino, briciole e resti di cibo attiravano piccoli uccelli come passeri (Passer domesticus), tortore americane (Zenaida macroura) e storni europei (Sturnus vulgaris). Lo sparviero aveva compreso perfettamente la situazione: nei giorni feriali, quando il traffico era intenso e qualcuno premeva il pulsante pedonale, poteva sfruttare la lunga coda di auto, formatasi a causa dell’interruzione dell’onda verde, per avvicinarsi all’abitazione senza essere visto dalle sue prede. Per diciotto mattine consecutive, Dinets si appostò per studiare l’animale e confermare che il comportamento non fosse solo una coincidenza. «Il falco si presentava sempre al punto di partenza del suo percorso d’attacco non appena iniziava il segnale acustico del passaggio pedonale. Questo faceva durare la sosta non 30, ma 90 secondi… ancora prima che si formasse la coda di macchine».

Prove di furbizia urbana

Che gli uccelli sappiano sfruttare il traffico non è una novità. In Giappone, i corvi fanno cadere le noci sull’asfalto per farle rompere dalle auto. Gli uccelli necrofagi, invece, aspettano lungo le strade le carcasse degli animali investiti. Persino i piccoli uccelli canterini approfittano degli insetti rimasti incollati ai parabrezza. Ma questo giovane sparviero – arrivato in città solo poche settimane prima – aveva mostrato un livello di ragionamento sorprendente per un neofita. «Aveva costruito una vera e propria mappa mentale: per lui, il segnale acustico del semaforo significava una lunga coda di macchine, e quindi copertura».

Un equilibrio fragile

La prova definitiva arrivò in estate: quando i segnali acustici smisero di funzionare, il falco scomparve. «La città è un ambiente difficile per la fauna selvatica», conclude Dinets. «Gli animali che riescono a sopravvivere qui dimostrano abilità straordinarie e meritano il nostro rispetto». Il messaggio dello studio è chiaro: la biodiversità non solo resiste, ma si reinventa persino tra semafori, clacson e cemento. «Ogni volta che studio una specie animale», riflette Dinets, «finisce per sorprendermi: è sempre più intelligente di quanto mi aspettassi».

Riferimenti: Dinets, Vladimir. “Street Smarts: A Remarkable Adaptation in a City-Wintering Raptor.” Frontiers in Ethology, vol. 4, 2025, https://doi.org/10.3389/fetho.2025.1539103.

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